Istruttrice Elena Meneghello

È una disciplina che ha come origine l’Antiginnastica, creata da Thérèse Bertherat, basandosi sui principi del metodo Mézières. L’ Armonizzazione Morfologica Olistica propone anche essa una osservazione e una presa di coscienza del corpo attraverso movimenti lenti e misurati. L’obiettivo è l’equilibrio della persona come un sistema olistico indissociabile, formato dal corpo, della mente e del suo stato psicologico emotivo. Durante la seduta generalmente in gruppo, si usano vari oggetti come palline di durezze diverse e cuscinetti, che servono ad stimolare il sistema propriocettivo.

Gli esercizi sono sorprendenti, creativi, possiamo dire anche divertenti, l’atmosfera che si crea è di curiosità sull’effetto che si percepisce nel corpo. Stimoli a volte asimmetrici servono a impegnare il sistema nervoso a riorganizzarsi e trovare la giusta armonia. Le dieci sedute proposte sono sempre tematiche,  i temi variano da aspetti posturali del corpo come l’equilibrio o la vista, ma anche aspetti emozionali che tante volte si codificano in tensioni corporee. Il risultato è una profonda sensazione di benessere, una miglior centratura fisica, liberazione delle tensioni muscolari e una migliore consapevolezza del corpo.

Istruttore Marzio Di Timoteo

Noi occidentali pensiamo che la meditazione non fa per noi, e perdiamo una grande opportunità di fare una esperienza profonda su “chi sono” e “come evitare che i miei pensieri danneggino la mia vita”.

Bisogna un po’ capire che pensieri ed emozione si manifestano nel corpo come chimica, attraverso la liberazione di neurotrasmettitori, di ormoni ed enzimi. Tanto è vero che il solo pensare a cose che ci fanno arrabbiare, ci rende tesi ed agitati; pensare a cose che ci danno piacere ci rilassa.

Comunque mindfulness non è pensiero positivo, ma consapevolezza di questo flusso di pensiero che ci travolge ogni giorno. Pensieri che ci condizionano la vita come se fossero la verità e invece sono solamente una nostra creazione mentale. Altre volte ci portano fuori del nostro focus principale perché siamo tenuti ad stare nei ricordi passati, o persi nella progettazione del futuro.

Perdiamo l’opportunità di “vivere ogni momento per ciò che è”

Consapevolezza significa semplicemente che siamo presenti a ciò che accade nella nostra vita, nel momento presente. Da ciò deriva una sempre più chiara visione, che non si alimenta di concetti indotti dalla mente, ma piuttosto di INTUIZIONI (da “intuitio”: conoscenza diretta e immediata di una verità, che si manifesta senza bisogno di ricorrere al ragionamento).

Questa è la nostra pratica, cosiddetta di “meditazione”. E vedremo dopo un po’ che non si tratta nemmeno di “fare meditazione” ma di un modo di “essere”, in maniera presente e sveglia. E vedremo anche che ciò che ci spinge non è nemmeno un ottenimento di qualche tipo, ma piuttosto la scoperta progressiva che abbiamo già tutto ciò che ci serve, proprio QUI proprio ORA.

Gli ottenimenti in ogni caso ci saranno, ma saranno semplicemente “effetti collaterali” della nostra capacità via via più profonda di essere presenti, e solitamente si manifestano come:

– maggiore lucidità sul piano intellettuale

– capacità di “assorbire” anche gli stati emotivi più pesanti e lo stress, senza farsene trasportare

– calma e rilassatezza del corpo

– sviluppo della capacità di SENTIRE con i sensi fisici, e anche tramite intuizione

e altri effetti, che non sappiamo PRIMA…è spesso una sorpresa continua!

Il percorso che seguiamo poggia le basi sugli insegnamenti del Buddha e le pratiche meditative di samatha e vipassana, ma proposte in chiave “occidentale”, che secondo il nostro istruttore, è più adatta alla struttura mentale e alle condizioni materiali (e di tempo) di una persona che vive al giorno d’oggi.

La pratica è adatta a tutti, non ci si siete per terra con le gambe incrociate, ma sulle sedie. La durata è di un’ora e mezza. La meditazione è guidata dall’istruttore, ma progressivamente quando imparate, la voce sarà sempre meno presente.